A breve entrerà in vigore il decreto del ministero delle Politiche agricole e forestali del 9 dicembre 2016 che obbliga le aziende del settore caseario a
indicare l'origine del latte sull'etichetta: finalmente i consumatori potranno sapere dove è stato munto e trasformato. Il provvedimento si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale e prevede che
il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l'origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile.
Una novità significativa ma non per la Centrale del latte di Cesena che da anni porta avanti questa battaglia di trasparenza a difesa della qualità. Possiamo infatti affermare con orgoglio che
noi ci avevamo già pensato: per noi non cambia assolutamente niente,
ai nostri clienti continueremo a garantire la tracciabilità dei nostri prodotti a km zero, la possibilità cioè di risalire alle stalle dei nostri soci, alla zona della Romagna da cui proviene il latte. E, unica azienda in Italia,
lo facciamo con le indicazioni sia sull'etichetta che sul nostro sito internet, dove è presente un'apposita sezione per scoprire la storia dei prodotti (che trovate cliccando qui
http://www.centralelattecesena.it/tracciabilita). Sono sufficienti pochi clic per risalire alla stalla della mungitura: basta inserire numero di lotto del prodotto, che si trova sulla confezione, e si ottengono immediatamente i dati richiesti.
La ‘carta d'identità' del latte, ulteriore garanzia di bontà, genuinità e freschezza, è dunque sempre a disposizione dei consumatori: tutto il latte è bianco ma non tutto il latte è candido e, soprattutto, trasparente.